Storia

Quando si parla del Giro di Sicilia si rischia spesso di incorrere in uno dei più frequenti luoghi comuni della storia delle corse automobilistiche del secolo scorso, quello di ritenerla come la sorella minore meno fortunata e molto meno longeva della Targa Florio.
In realtà le cose non stanno così.
Solo apparentamente si tratta di due eventi scindibili a priori e, se a metafora si deve ricorrere, molto meglio sarebbe servirsi di quella del ramo che si sfiocca dal tronco per crescere da solo, perché il ceppo originario è comune.
Il Giro di Sicilia era la Targa Florio.

Nel 1912, quando si corse per la prima volta, valeva per quel premio che non si disputava più sulle Madonia. Lo stesso Vincenzo Florio ne inventò e ne propose al mondo la nuova formula muovendo da ragioni che non potevano più essere rimandate. Poi la guerra, prima, e le difficoltà organizzative serie, dopo, ne condizionarono lo sviluppo come evento autonomo ma nella tolsero ad  un fascino unico e tutto suo che servì, prima di tutto, alla stessa Targa Florio.

Se abbiamo potuto godere negli anni Sessata e Settanda delle memorabili edizioni con il meglio dell’automobilismo inernazionale, in lizza per il titolo iridato sulle Madonie, questo si deve ad uno sparuto gruppo di nobiluomini siciliani che, riunitisi sotto la comune passione, alla fine del secondo conflitto mondiale, rilanciarono la corsa di Florio proprio con la formula del Giro di Sicilia, danto il via, finalmente nel 1948, ad una serie ininterrotta di dieci edizioni capaci di richiamare partecipazioni qualificate ed entisiasmante spettacolo come poche altre manifestazioni motoristiche in Italia. Grazie al clima siciliano le grandi case venivano a testare in primavera i nuovi modelli in un banco di prova molto selettivo, lungo 1000 km e sotto il profilo paesaggistico e storico, unico al  mondo.

Tutto inizia nel 1912

Dopo il successo delle primissime edizioni, la Targa Florio segnava il passo: numero e qualità degli iscritti era in vertiginoso calo.
Anche don Vincenzo, allora, si rese conto che per la Targa Florio era giunto il momento di cambiare formula: il suo valore sportivo non poteva essere sna-turato.
L’edizione del 1911 era stata ancora un po’ deludente sotto il profilo del numero e della qualità dei partecipanti: bisognava inventarsi qualcosa di nuovo che attraesse concorrenti e un pubblico che era andato costantemente scemando nelle ultime edizioni.
Nell’autunno dello stesso anno proclamò il nuovo orientamento. Le ragioni che Florio espresse in Rapiditas parlano di un nuovo indirizzo turistico da imprimere alla manifestazione che sarebbe rimasta in vita con la stessa etichetta ma avrebbe modificato ambiti, regole e sede di svolgimento.

In realtà, una corsa nuova che avesse le caratteristiche di successo desiderate dal cavaliere di una cosa certamente aveva bisogno per essere organizzata al meglio e non fallire: molto denaro. Di questo, disponibile per attività sportive, a Palermo, al momento, ne avrebbe trovato poco.
La situazione economica della sua Casa non era, da tempo, più quella di prima. Restava il credito, illimitato, al nome.
Allora, aguzzato ancora una volta l’ingegno, capì che doveva coinvolgere nel suo progetto quante più comunità possibili, chiedendo sostegno economico ai centri che attraversava in modo da poter di nuovo attrarre, con ingaggi e premi sostanziosi, i migliori pezzi dello sport automobilistico del panorama internazionale, quegli stessi che avevano disertato le ultime edizioni della Targa.
Quale formula migliore, allora, avrebbe potuto inventarsi di una che permettesse il periplo dell’isola dove risiedeva i tre quarti della popolazione siciliana interessando, così, le comunità più numerose?
Il percorso fu facilmente definito: da Palermo in direzione Messina, via Cefalù e Patti, poi in direzione Catania attraversando Giardini e Acireale, poi verso Lentini, Siracusa, Avola, Noto, Comiso, Vittoria, Terranova di Sicilia (Gela), Licata, Porto Empedocle, Mazara, Marsala, Trapani e ritorno a Palermo: complessivamente 1050 chilometri.

  • Il 25 maggio del 1912 tutto era pronto per la prima edizione del Giro: nell’atrio del Palazzo Villarosa di Palermo, sede dello Sport Club ma anche de L’Ora,
    si radunarono 26 macchine tra cui quella dello stesso Florio, una 4 cilindri 3 litri 18/22 HP, che portava il suo nome ma costruita nelle officine Beccaria di Torino grazie al finanziamento fornito all’amico piemontese Cravero che ne era il progettista e che, insieme a Bellini, l’avrebbe condotta in corsa.
    C’erano i personaggi più in vista del panorama motoristico nazionale: i fratelli Ceirano, Vincenzo Lancia, l’ingegner Oreste Fraschini.
    La leggenda narra che l’inglese, stremato da 16 ore di fatica, avuta notizia, in una delle rapide soste occorrenti per le formalità di timbro, che era in testa alla gara con quasi due ore di vantaggio, giunto in prossimità di Porto Empedocle arrestò il mezzo e si sdraio ai piedi di un albero in piena campagna per riposarsi un po. Invece si addormentò profondamente, tanto che il suo meccanico Pedrini, avuto sentore del sopraggiungere degli avversari, fu costretto a svegliarlo investendolo con un secchio d’acqua gelida dopo i vani tentativi verbali di destarlo.
    Qualcuno giurò di aver assistito alla scena, qualche giornalista la riportò sulla carta stampata, ancora oggi se ne parla, ma i diretti interessati non confermarono mai l’accaduto.
    Quel che è certo è che Snipe, ripresa la sua marcia con un vigore nuovo, del tutto privo della stanchezza che lo aveva afflitto negli ultimi cento chilometri, al controllo orario di Trapani si accorse di aver riconquistato per intero tutto il vantaggio, che aveva “consumato” riposando, sull’inseguitore più prossimo.
    Vinse così la SCAT di Snipe davanti alla Lancia di Garetto.
  • Il II Giro di Sicilia si svolse l’11 e il 12 maggio 1913 in due tappe con stop intermedio a Girgenti.
    Vinse Nazzaro su Nazzaro davanti a Marsaglia su Aquila Italiana.
  • Il III Giro di Sicilia si svolse il 24 e 25 maggio 1914 ancora su due tappa con fermata a Siracusa.
    Vinse Ceirano su SCAT precedendo Gloria su De Vecchi di un’ora e 50 minuti.
  • Dopo la guerra il IV Giro di Sicilia si svolse il 7 e 8 maggio 1928. Si partiva da Floriopoli.
    Da qui i concorrenti si sarebbero poi diretti alla volta di Messina secondo il percorso dell’edizione del 1914 ma in una sola tappa, toccando Catania, Lentini, Siracusa, Modica, Ragusa, Terranova di Sicilia (Gela), Agrigento, Marsala e Trapani.
    L’arrivo era previsto a Palermo dopo 1038 chilometri (108 di prologo + 930 di giro dell’isola).
    I controlli orari a timbro erano fissati a Messina, Siracusa, Ragusa, Marsala e Trapani.
    L’unica Vinse il palermitano Costantino Magistri su Alfa Romeo 6 C 1500 precedendo Floreale su Bianchi Tipo 2° di oltre unora e mezza.
  • Il V Giro di Sicilia si corse il 27 e 28 aprile 1928 e fu appannaggio di Rosa e Trombetta che prevalsero per soli 20 minuti su Morandi e Foresti. Guidavano tutti una OM 665 S.
  • Il VI Giro si corse il 26 e 27 aprile 1930 su un percorso di 975 Km con partenza dalla Favorita di Palermo. Vinsero Rosa e Morandi su OM 665 S davanti a Gasparin e Arcangeli con l’Alfa Romeo 6C 1750 S in ritardo di oltre 33 minuti.
  • Il VII Giro disputato il 4 maggio 1931 vide ancora la vittoria di Rosa e Morandi su OM 665 S davanti a Gazzabini e Cantore su Alfa Romeo 6C 1750 SS preceduti di oltre mezz’ora.
    Poi un nuovo stop fino alla fine della Il Guerra Mondiale. Fu di nuovo abbinato alla Targa Florio come le prime tre edizioni.
    La formula che prese corpo fu quella di un Giro di Sicilia aperto a vetture della categoria Turismo e Sport, con un percorso che, partito da Palermo, stavolta puntava verso ovest in direzione Trapani e quindi, Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Menfi, Sciacca, Ribera, Agrigento, Favara, Canicattì, Caltanissetta, Enna, Piazza Armerina, Gela, Vittoria, Comiso, Ragusa, Modica, Ispica, Noto, Avola, Siracusa, Lentini, Catania, Acireale, Giarre, Fiu-mefreddo, Giardini Naxos, Letojanni, Messina, Spadafora, Barcellona Pozzo di Gotto, Falcone, Patti, Sant’Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra, Castel di Tusa, Cefalù, Termini Imerese, Bagheria e, infine, di nuovo Palermo. Un percorso lungo 1080 chilometri da coprire, ora, in senso antiorario per ridurre al minimo possibile l’inconveniente lamentato prossimo. Vinse così la SCAT di Snipe davanti alla Lancia di Garetto.
  • Il II Giro di Sicilia si svolse l’11 e il 12 maggio 1913 in due tappe con stop intermedio a Girgenti.
    Vinse Nazzaro su Nazzaro davanti a Marsaglia su Aquila Italiana.
  • Il III Giro di Sicilia si svolse il 24 e 25 maggio 1914 ancora su due tappa con fermata a Siracusa.
    Vinse Ceirano su SCAT precedendo Gloria su De Vecchi di un’ora e 50 minuti.
  • Dopo la guerra il IV Giro di Sicilia si svolse il 7 e 8 maggio 1928. Si partiva da Floriopoli.
    Da qui i concorrenti si sarebbero poi diretti alla volta di Messina secondo il percorso dell’edizione del 1914 ma in una sola tappa, toccando Catania, Lentini, Siracusa, Modica, Ragusa, Terranova di Sicilia (Gela), Agrigento, Marsala e Trapani. L’arrivo era previsto a Palermo dopo 1038 chilometri (108 di prologo + 930 di giro dell’isola). I controlli orari a timbro erano fissati a Messina, Siracusa, Ragusa, Marsala e Trapani.
    L’unica Vinse il palermitano Costantino Magistri su Alfa Romeo 6 C 1500 precedendo Floreale su Bianchi Tipo 2° di oltre unora e mezza.
  • Il V Giro di Sicilia si corse il 27 e 28 aprile 1928 e fu appannaggio di Rosa e Trombetta che prevalsero per soli 20 minuti su Morandi e Foresti. Guidavano tutti una OM 665 S.
  • Il VI Giro si corse il 26 e 27 aprile 1930 su un percorso di 975 Km con partenza dalla Favorita di Palermo. Vinsero Rosa e Morandi su OM 665 S davanti a Gasparin e Arcangeli con l’Alfa Romeo 6C 1750 S in ritardo di oltre 33 minuti.
  • Il VII Giro disputato il 4 maggio 1931 vide ancora la vittoria di Rosa e Morandi su OM 665 S davanti a Gazzabini e Cantore su Alfa Romeo 6C 1750 SS preceduti di oltre mezz’ora.
    Poi un nuovo stop fino alla fine della Il Guerra Mondiale. Fu di nuovo abbinato alla Targa Florio come le prime tre edizioni. La formula che prese corpo fu quella di un Giro di Sicilia aperto a vetture della categoria Turismo e Sport, con un percorso che, partito da Palermo, stavolta puntava verso ovest in direzione Trapani e quindi, Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Menfi, Sciacca, Ribera, Agrigento, Fa-vara, Canicattì, Caltanissetta, Enna, Piazza Armerina, Gela, Vittoria, Comiso, Ragusa, Modica, Ispica, Noto, Avola, Siracusa, Lentini, Catania, Acireale, Giarre, Fiu-mefreddo, Giardini Naxos, Letojanni, Messina, Spa-dafora, Barcellona Pozzo di Gotto, Falcone, Patti, Sant’Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra, Castel di Tusa, Cefalù, Termini Imerese, Bagheria e, infine, di nuovo Palermo. Un percorso lungo 1080 chilometri da coprire, ora, in senso antiorario per ridurre al minimo possibile l’inconveniente lamentato dai concorrenti delle precedenti sette edizioni: correre contro sole dall’alba al tramonto.
  • L’VIII Giro si corse il 3 e 4 aprile 1948. Vinse Clemente Biondetti con la Ferrari 166 MM di Troubetzkoy in 12.10’00 alla media di 88,866 km/h. Precedette Taruffi su Cisitalia 202 1100 S Coupé di 16 minuti.
  • II IX Giro, ancora valido per la Targa Florio, si corse il 19 e 20 marzo 1949. Vinse ancora Biondetti su Ferrari 166 davanti a Rol con l’Alfa Romeo 2500 SS in ritardo di soli tre minuti scarsi.
  • II X Giro di Sicilia-Targa Florio si corse il 3 e 4 aprile 1950.
    Vinsero i fratelli Bornigia su Alfa Romeo 6C C davanti a Bernabei su Ferrari 166 staccato di 13 minuti.
    Fu l’ultima edizione accoppiata alla Targa Florio
  • L’XI Giro fu segnato dalla morte per incidente del barone Stefano La Motta e Francesco Faraco all’ingresso di Priolo Gargallo. Si corse il primo e 2 aprile 1951.Vinse Vittorio Marzotto su Ferrari 212 E Spider davanti a Taruffi su Ferrari 212 E superato di solo un minuto e 11 secondi.
  • II XII Giro fu appannaggio di Paolo Marzotto su Ferrari 166 MM davanti a Bonetto con la Lancia Aurelia B2o superato per soli 5 minuti. Si corse il 9 aprile 1952.
  • Il 12 aprile 1953 si corse il XIII Giro di Sicilia.
    Vinse Villoresi su Ferrari 340 MM davanti alla Lancia Aurelia B20 2500 GT di Valenzano preceduto di 13 minuti.
  • Il 4 aprile 1954 si corse il XIV Giro di Sicilia. Vinse Piero Taruffi su Lancia D24 precedendo Carini su Alfa Romeo 1990 TI di quasi un’ora.
  • Il 4 aprile 1955 si concretizzò la doppietta di Taruff con la Ferrari 376 S che si aggiudico il XV Giro prevalendo su Maglioli con la Ferrari 750 Mondial per soli 7 minuti e mezzo.
  • L’8 aprile 1956, al XVI Giro di Sicilia, Peter Collins su ferrari 857 S stabilì il primato della corsa che rimase imbattuto: 9ore 59′ 53″ abbattendo il muro delle 10 ore. Secondo giunse Piero Taruffi su Maserati
    300 S staccato solo di 53 secondi.
  • Il 14 aprile 1957 si corse l’ultima edizione del
    Giro di Sicilia di velocità, la XVII. Vinse Gendebien su Ferrari 250 GT davanti a Piero Taruffi su Maserati 300 S staccato di un quarto d’ora.
    Poi il tremendo incidente di Guidizzolo alla Mille Miglia del 1957, corsa un mese dopo, pose fine alle corse su strada.
  • La XVIII edizione della corsa siciliana si disputò il 19 e 20 aprile 1958 con la formula della regolarità.
    Vinse Angelini Rota su Dyna Panhard accumulando sole 6,8 penalità.
    Da allora nulla più.
    Per fortuna ce l’annuale revival.

Tutte le edizioni del Giro di Sicilia

Del Giro di Sicilia si sono svolte diciotto edizioni: diciassette di velocità e una di regolarità, l’ultima,
Lancia, la OM, l’Alfa Romeo, la Mercedes, la Renault, la Ferrari, la Maserati, la Cisitalia), e partecipato tutti i più grandi piloti del passato: Nazzaro, Rosa, Magistri, Strazza, Nuvolari, Ascari, Villoresi, Ta-ruffi, Zagato, Maglioli, Bonetto, Musso, Gendebien, Collns. La corsa siciliana ha dunque tutti i titoli per essere considerata come una delle pagine più gloriose ed entusiasmati dello sport automobilistico italiano e internazionale, e la sua attuale rievocazione merita altrettanta considerazione per il valore culturale che afferma. Qui di seguito pubblichiamo l’Albo d’oro di tutte le passate edizioni storiche.

1912. I Edizione (25-26 maggio)
1. Cyrill Snipe-Pedrini su Scat, in 24h 37′ 19″:
1050 km alla media di 42,648 Km/h
2. Garetto-Gullielminetti su Lancia, in 25h 07″ 38″
3. Giordano-Ascone su Fiat, in 25h 41, 04″

1913. Il Edizione (1 1-12 maggio)
1. Felice Nazzaro su Nazzaro, in 19h 18′ 40″: 1050
km. alla media di 54,360 Km/h
2. Marsaglia su Aquila, in 20h 43′ 49″
3. Gloria su De Vecchi, in 21 h 44′ 03″

1914. IlI Edizione (24-25 maggio)
1. Ernesto Ceirano su Scat, in 16h 51’31”: 1050
km alla media di 62,280 Km/h
2. Gloria su De Vecchi, in 18h 41’53”
3. Lopez su Fiat, in 19h 45’26”

1928. IV Edizione (8-9 maggio)
1. Costantino Magistri su Alfa Romeo 1500 6C, in
16h 29’10”: 1028 km. alla media di 63,281
Km/h
2. Floreale su Bianchi S/20, in 17h 57’48”
3. Mocciaro Santi su Auburn 5000, in 20h 53′ 49″

1929. V Edizione (27-28 aprile)
1. Rosa-Trombetta su O.M. 2000, in 14h 23′ 51″:
975 km alla media di 67,680 Km/h
2. Morandi-Foresti su O.M. 2000, in 14h 42’07”
3. Natali-Zampieri su Alfa Romeo 1500 6C, in 14h
51’48”

1930. VI Edizione (26-27 aprile)
1. Rosa-Morandi su O.M. 2000, in 1 Th 27’01”:
975 km alla media di 78,318 Km/h
2. Gasparini-Arcangeli su Alfa Romeo 1750 S, in
13h 01’49”
3. Magistri-Guidotti su Alfa Romeo 1750 S, in 13h
07’04”

1931. VII Edizione (2-3 maggio)
1. Rosa-Morandi su O.M. 2000, in 1 lh 40’14” : 975
km alla media di 82,833 Km/h
2. Gazzabini-Cantore su Alfa Romeo 1750 SS, in
12h 12’09”
3. Magistri-Fieri su Alfa Romeo 1750 SS, in 12h
14’09”

1948. VIII Edizione (3-4 aprile)
1. Troutbezkoi-Biondetti” su Ferrati 166 MM, in 12h 10’00”: 1080 km alla media di 88,866
Km/h
2. Taruffi-Rabbia su Cisitalia 1100 S, in 12h 26’14”
3. Magistri-Fieri su Alfa Romeo 1750 SS, in 12h
14′ 09″

1949. IX Edizione (19-20 marzo)
1. Biondetti-Benedetti su Ferrari 166 MM, in 13h
15’09”: 1080 km alla media di 81,490 Km/h
2. Rol-Rechiero su Alfa Romeo 2500 SS, in 13h
17’58”
3. Rocco-Prete su AMP 2000 Sport, in 13h 33’12”

1950. X Edizione (1-2 aprile)
1. Bornigia M-Bornigia F. su Alfa Romeo MM, in
12h 25’33”: 1080 Km alla media di 86,798
Km/h
2. Bernabei-Pacini su Ferrati 166 MM in 12h
38’01”
3. La Motta-Alterio, m 12h 53’05”

1951. XI Edizione (31-1 aprile)
1. V.Marzotto-Fontana, su Ferrari 2560, in 10h
45’02” : 1080 km/h alla media di 100,419 Km/h
2. Taruffi-Salani su Ferrari 2560/212 E, in 10h 46’13”
3. Sighinolfi-Bertazzoni su Stanguellini 1100, in
11h 34’44”

1952. XII Edizione (9 aprile)
1. P.Marzotto-M.Marini su Ferrari 2000, in 11h
23’26”: 1080 km alla media di 94,892 Km/h
2. Bonetto-Volpini su Lancia Aurelia B20 GT in 11
h 28″28′
3. Valenzano-Giletti su Lancia Aurelia B20GT in
11h 28’39”

1953. XIII Edizione (12 aprile)
1. Villoresi-Cassani su Ferrari 4100, in 11h 28″28′:
1080 km alla media di 983.55 Km/h
2. Valenzano-Ramella su Lancia 2500 GT in 11h 13’19”
3. Carini-Artesani su Alfa Romeo 1900 Turismo in
11h 27’25”

1954. XIV Edizione (4 aprile)
1. Taruffi-Luoni su Lancia 3300 D24, in 10h 24’37” :
1080 km alla media di 103,743 Km/h
2. Carini-Artesani su Alfa Romeo 1900 Turismo, in
11h 22’14”
3. Gerini-Donazzoli su Ferrari 3000/250 in 11h 25’54”

1955. XV Edizione (4 aprile)
1. Piero Taruffi su Ferrari 3700, in 10h 11’19”:
1080 km alla media di 105,743 Km/h
2. Umberto Maglioli su Ferrari 750 Mondial in
10h 19’34”
3. Luigi Musso su Maserati 3000 in 10h 33’56”

1956. XVI Edizione (8 aprile)
1. Peter Collins su Ferrari 3500, in 9h 59’53”: 1080 km alla media di 108,110 Km/h
2. Piero Taruffi su Maserati 3000 in 10h 00’46”
3. Gigi Villoresi su Osta 1500 in 10h 28’39”

1957. XVII Edizione (14 aprile)
1. Olivier Gendebien su Ferrari 250 gt 3000 in 10h
05’31”: 1080 km alla media di 107,014 Km/h
2. Piero Tarufti su Maserati 3000 in 10h 20’54”
3. Scarlatti G. su Maserati 3000 in 10 h 45’55”

1958. XVIII Edizione (19-20 aprile)
1. Angelini Rota su Dyna Panhard con penalità 6,8
2. Cestelli Guidi su Alfa Romeo 1900 Turismo con
penalità 10,2
3. Conigliano su lancia Aurelia 2500 GT con penalità 15,4

RIEVOCAZIONE STORICA

1989 Brunetto – Alfa Romeo Spider

1990 Petrolà – Fiat 1100TV Spider (sino al 1957)

1990 Brunetto – MG B (oltre il 1957)

1991 Naso – Fiat 1100TV (sino al 1957)

1991 Forte – Mercedes 190 SL (oltre il 1957)

1992 Provenzale – Lancia Ardea (sino al 1957)

1992 Recupero-Giuffrè – Jaguar MKII

1993 Russo-Russo – Renault 4cv (sino al 1957)

1993 Recupero-Giuffrè – Jaguar MKII

1994 Chiodi-Chiodi – Lancia Aurelia B22 (sino al 1957)

1994 Forte-Forte – Lotus Elan (oltre il 1957)

1995 Rava-Bernardis – Alfa Romeo Giulietta Spider

1996 Mazzola-Ricotti – Porsche 356

1997 Lima-Ariosto – Alfa Romeo Giulietta SS

1998 Pellegrino-Accardo – Lancia Appia coupè

1999 Giansante-Spina – Ermini sport

2000 Canè-Galliani – BMW 328

2001 Aghem-Conti – Aston Martin DB

2002 Aghem-Conti – Lancia Fulvia Rally HF

2003 Auccello-Panepinto – Alfa Romeo Giulietta Sprint

2004 Auccello-Panepinto – Alfa Romeo Giulietta Sprint

2005 Auccello-Panepinto – Alfa Romeo Giulietta Sprint

2006 De Simone-Attinasi – Lancia Ardea

2007 De Simone-Attinasi – Lancia Ardea

2008 Clerici-Mauro – Porsche 356 SC

2009 Farina-gaune – Alfa Romeo 1750 SS6C

2012 Aghem-Conti – Mercedes Benz 190 SL

2013 Moceri-Bonetti – Alfa Romeo Gt 1300 Junior

2014 Cavalieri Meini – Lancia Aprilia

2015 Maceri-Dicembre – Fiat 508 C

2016 Bottini-Di Giovanni – Lancia Aurelia B20

2017 Aghem-Conti – BMW 328 Roadster

2018 Catalano-Vario – Fiat 1100/103

2019 Aghem-Conti – BMW 238 del 1938

2021 Galioto-Paviera – Opel Kadett 1000

2022 Messina-Cresto – Fiat 1600 Cabrio 1963

2023 Yokota-Oki-Giappone – Lancia Aprilia 1937

2024 Galioto-Paviera – Fiat 1100 103

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